diritti, non costi
sono anni che mi occupo di sociale, alla fine se ci stai in mezzo, finisce che qualcuno ti gira al largo, perché parli di cose tristi, di sfighe, di tutto quello con cui ognuno pensa di non dover fare i conti, spera di non voler fare i conti…
ma come? mi strappa sempre un sorriso questo atteggiamento e, lo confesso, mi fa anche un po’ incazzare. proverò a spiegarvi il perché.
occuparsi di sociale vuol dire occuparsi si disabilità, povertà, nonautosufficienza, vuol dire occuparsi di infanzia, adolescenza, famiglie, anziani..
ma la vera questione è che occuparsi di sociale vuol dire avere cura delle persone
perché ognuno di noi affronta le diverse fasi della vita con più o meno fortuna, e ognuno di noi affronta i tanti problemi che possono riguardare un familiare, una persona amica come un vicino di casa.
certo si può scegliere di non pensarci finché non capita.
si può scegliere di girare al largo delle persone che hanno problemi
ma io vorrei provare a rovesciare l’antico adagio e dire a quelle persone: fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te!
lo dico perché vorrei che di sociale se ne occupassero tutti, pensando che occuparsi di sociale vuol dire, alla fine, decidere che modello di società vogliamo essere.
si può costruire, anche con le omissioni, una società in cui ognuno è abbandonato a se stesso e alle sue capacità o possibilità, oppure al contrario una società in cui la collettività si organizza provando a guardare le cose dal punto di vista di chi ha problemi o esigenze particolare, di chi è più fragile e rischia di essere messo ai margini.
si tratta di buoni sentimenti? no, si tratta di democrazia, è scritto nella nostra costituzione, vorrei che fosse chiaro a tutti.
allora la faremmo finita di dire che il sociale è un costo, che il welfare è un lusso che non ci possiamo più permettere.
e torneremmo a ragionare di persone, di qualità della vita, di diritti, di dignità.
mi sembrano parole belle, dobbiamo dare loro gambe su cui camminare.
lunedì, se volete… proviamo a ragionarne insieme.
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