il valore dell’esperienza, il vizio della coerenza
Ecco, siamo arrivati all’ultimo giorno di campagna elettorale.
Stasera concludiamo con un incontro in piazza dove ho il piacere di ospitare Stefano Fassina che, lo so, non piace a tutti come non piaccio a tutti io, ma io diffido di quelli che piacciono a tutti ed invece apprezzo le persone preparate, che approfondiscono le questioni e che portano avanti le idee con coerenza anche quando converrebbe semplicemente tacere o distrarsi un attimo, ma noi non siamo fatti così!
Quindi… poiché siamo all’ultimo voglio dire anche un paio di cose su come è andata ed ho vissuto questa campagna elettorale, prima di conoscerne l’esito finale perché alcune cose sono più vere se dette prima a qualche centinaio di metri dal traguardo, anche se poi dobbiamo ricordarci che ci sono ancora quei metri da percorrere e serve lo sprint finale.
La campagna elettorale è stata tutt’altro che facile: senza grandi disponibilità economiche né grandi sponsor a sostegno è stata una campagna lowcost che ha comunque molti “cost” tutti sostenuti con cene di autofinanziamento e piccoli contributi che, lo so, costano fatica a chi li da perché al giorno d’oggi la gente normale deve stare attenta a tutte le spese, ma vi assicuro rendono molto più libera la politica e chi la fa perché dal giorno dopo, se eletta, non avrò cambiali da pagare con nessuno se non quella democratica con chi mi ha sostenuto e votato.
È stata una campagna difficile anche per la situazione politica: ho trovato tante persone arrabbiate, deluse, amareggiate e sfiduciate. Ho trovato quelle che ce l’hanno con Renzi perché ha tradito e manipolato la natura del Partito Democratico, quelli che “Renzi è un despota e un berluschino per cui non voto il PD”, ma anche quelli che “meno male che Renzi c’è e la minoranza la deve far finita di ostacolarlo”, a tutti ho provato a spiegare che la vita non è fatta di bianco e nero che siamo quasi tutti per il cambiamento se migliora le cose e che la cosa importante è chiarirci su quale modello di società vogliamo costruire perché non si può ne tenere tutto fermo in una società profondamente cambiata, né distruggere la coesione sociale abbracciando la competizione per la competizione abbandonando per persone più fragili i cosiddetti vulnerabili, al loro destino e alla mera cura caritatevole di qualche ente benefico.
Ma soprattutto ho provato a spiegare che domenica si elegge il nuovo Consiglio Regionale, che abbiamo fatto tanto per riconsegnare ai cittadini il potere di scelta, che toccherà ad ognuno di noi col nostro voto decidere chi deciderà delle nostre vite, dei nostri servizi, delle regole da rispettare, mi sembrerebbe assurdo dopo tanta fatica ridurre di nuovo tutto ad un referendum pro o contro il governo nazionale.
Mi pare talvolta di esserci riuscita, tra poco vedremo.
Ma soprattutto è stata una campagna elettorale bella: sarà perché ho scelto di fare tanti piccoli incontri nelle case, nei giardini, nelle corti, ma questa campagna è stata soprattutto una occasione per ragionare insieme a tante persone come non riusciamo più a fare negli incontri formali dove le persone fanno fatica a prendere la parola.
Ho risposto a tante domande, anche a tante critiche, ho trovato complessivamente persone che volevano capire e sapere, persone che alla fine esprimono un rifiuto per un certo modo di far politica ma che hanno voglia di buona politica.
Ho anche fatto un bilancio a distanza del mio operato in Provincia e complessivamente del mio impegno in politica fino ad oggi.
Vedete, a volte per chi ci mette la faccia ci sono tante scelte da fare, strade facili e strade impervie da percorrere, io di solito ho affrontato con tenacia e passione anche i percorsi meno popolari ed a volta capita, voltandosi indietro, di chiedersi se ne è valsa la pena, se qualcuno ha capito che stare in politica con la propria testa, fare le cose come devono essere fatte, vuol dire essere disposte a pagare dei prezzi.
Ecco in questa campagna elettorale, vada come vada (è la democrazia, bellezza!), ho capito che SI’, le persone se ne accorgono e lo apprezzano, magari te lo dicono a distanza di anni, magari ti ringraziano per cose che tu non ricordi più nemmeno di aver fatto e ti strappano un sorriso al ricordo di qualche bella iniziativa o di qualche scelta che hai fatto quando altri ti invitavano a più miti consigli.
Ma è stata anche una campagna elettorale collettiva, in cui tante persone hanno deciso subito di metterci la faccia, altre si sono unite man mano, sacrificando tempo, lavoro e famiglie per provare a fare qualcosa “per te, con te, per noi!”.
A tutti questi devo un grazie speciale, ma anche l’invito a non mollare oggi, domani e domenica perché fino all’ultimo ci sarà qualcuno da convincere che vale la pena andare a votare.
Da lunedì… perché la politica è fatta anche di elezioni, perché di elezioni si nutre la democrazia, ma è fatta anche di tanti giorni normali perché è lì che la democrazia cresce e si radica nella società.
Per tutte queste cose..
per guardarci negli occhi e sorridere insieme…
vi aspetto in piazza S.Francesco
alle 18 per un confronto informale sulla riforma della scuola
poi per ragionare insieme della toscana che vogliamo,
la Toscana solidale.
Cecilia