stamani è un altro giorno
sono un paio di ore ora che cerco di mettere in fila qualche riflessione sulla base dei dati finali, ma il telefono continua a squillare e tra sms ,wapp e messaggi via fb faccio una gran fatica, ma almeno la faccio sorridendo.
Sì, potete crederci, sono davanti al pc che rispondo tranquilla alle persone, ma voglio anche provare a ragionare su un po’ di cose perché io sono la stessa di ieri e quindi non mi sottraggo ad una analisi dei risultati scevra da rituali e molto franca.
3370 voti sono tanti perché di molti di questi ho in mente lo sguardo e le cose che ci siamo detti, raccolti uno per uno in tanti incontri diretti o da persone che ci hanno messo la faccia per me con altre persone, 3370 sono tanti se penso a tutti quelli che mi hanno detto che votavano PD solo perché c’ero io, ma 3370 sono pochi in termini assoluti ed è utile dirlo subito senza girarci intorno.
Quando accetti di misurarti ti misuri su un metro che è fatto di tanti variabili, alcune prevedibili, altre meno, ma è un metro reale con tutti i suoi pro e contro.
Per questo provo a caldo a fare qualche considerazione che ho già condiviso in campagna elettorale e aggiungo qualche elemento di bilancio (per ora sul PD, sul resto ci tornerò a breve perché c’è molto da dire).
Già al momento della formazione della lista era evidente che la partita era tutta in salita e che sostanzialmente avrei corso da sola, non per scelta ovviamente. E questo ha, per certi versi, fatto la differenza.
Poi è bastato iniziare a girare per certificare che la nostra base più tradizionale, quella che ho conosciuto nella stagione del l’Ulivo per intenderci, era arrabbiata, nella migliore delle ipotesi delusa e in larga parte non andava a votare.
Se guardiamo le percentuali questo si nota poco e pare che ci sia stata una sostanziale tenuta, ma in termini assoluti, di voti, il dato è impressionante e vede il PD perdere quasi la metà dei voti, ed io quella metà l’ho toccata con mano, ahimè.
Dalla riforma della scuola alla riforma della sanità ho trovato un elettorato che si sentiva tradito e questo è il dato che mi preoccupa di più, pur avendo condiviso molte delle preoccupazioni e delle criticità che esprimevano, molte di queste persone non hanno creduto che la mia elezione potesse incidere e fare la differenza, anche quando c’era la stima personale molti dicevano apertamente che un voto per il PD avrebbe significato l’avallo di queste riforme e di altre già compiute.
Alla fine siamo tutti contenti per la riconferma di Rossi e che il PD abbia vinto con lui, ma si può perdere metà del nostro elettorato per strada senza alcun turbamento? senza alcun ripensamento?
Ma c’è dell’altro.
La campagna con le preferenze è una campagna che chiede visibilità: o ce l’hai, e come ho sempre detto a tutti era evidente che Baccelli essendo il presidente della provincia da 9 anni sarebbe stato di gran lunga il più votato, o te la devi costruire e per questo servono una rete strutturata di rapporti e significative risorse.
C’è chi ha in vestito molto su una campagna di promozione pubblicitaria, vedo che alla fine produce i suoi risultati.
Io raccolgo invece un risultato frutto di tanti rapporti personali e dell’impegno, a fine giornata lavorativa, di un bel gruppo di persone appassionate, ma non è stato sufficiente.
La campagna lowcost alla fine è forse sostenibile senza chiedere piaceri a nessuno, ma è evidentemente troppo debole.
Trova conferma anche un altro dato già conosciuto: le aree “minori” si mobilitano intorno al candidato del territorio mentre i grandi centri, Lucca in particolare, esprimono in proporzione meno preferenze e investono meno sul candidato locale, peccato.
Almeno stavolta Lucca riesce ad esprimere un candidato del territorio grazie anche ai voti che ha raccolto nel resto della provincia, mi sembra un passo avanti.
E quindi?
Potevo fare diversamente? Certo ho sicuramente commesso degli errori e delle sottovalutazioni, ma non venitemi a dire che potevo compiere scorrettezze come qualcuno ha commesso, perché così funziona. No, non lo potevo fare, il fine non giustifica i mezzi. E non mi venite a dire che potevo raccontare cose diverse da quelle in cui credo, per cui mi sono impegnata in questi anni, non è nel mio stile, so che per molti è un limite ma ne pago volentieri le conseguenze.
E quindi si ricomincia una nuova giornata, un po’ stanca ma anche molto arricchita dagli incontri fatti, dalle sollecitazioni ricevute, anche dai messaggi di stamani.
Molto contenta delle persone giovani e meno giovani che hanno cercato di sostenermi e ci hanno messo la faccia, bella gente che vale da sola la pena di questo lungo mese e di questo impegno che viene da lontano.
Lo sapete, l’ho detto… resto al pezzo, l’ho promesso ai tanti che mi hanno chiesto di non scomparire dopo le elezioni, lo merita la sete di buona politica che ho intercettato e in virtù della quale sono ottimista nonostante tutto.
Questa battaglia andava fatta, adesso ce ne sono altre da fare, tutti i giorni e per tante persone a cui ho promesso un caffè per riprendere il discorso
Quali candidati hanno commesso scorrettezze? Se veramente è così dobbiamo sapere i nomi
ci sono molte regole che, come accade spesso in Italia, pare siano state scritte per gli sciocchi che si fanno un punto di principio del loro rispetto, perché in questo paese alcune regole prevedono sanzioni blande, spesso a posteriori che quindi sostanzialmente non impediscono una corsa alla pari. sono regole che riguardano gli esponenti istituzionali e tutte le amministrazioni per esempio, e che dicono che dal 10 di aprile non sono più ammessi né comunicati stampa con la citazione delle persone, ma solo impersonali(sono comunicati stampa del tipo “l’istituzione tal dei tali”) né sono ammesse inaugurazioni ecc.
poi ci sono le regole che prevedono che chi ricopre incarichi pubblici non può utilizzare né mezzi né personale degli enti durante le campagne elettorali ecc.
infine regole che prevedono che non è ammessa affissione fuori dagli spazi elettorali durante il mese di campagna elettorale
che ti devo dire? queste sono le regole più evidenti che anche in questa campagna elettorale alcuni hanno deciso di non rispettare
vorrei evitare di fare la lista, lasciami almeno un po’ di amarezza nell’osservare tutto questo e lasciami dire a chi mi ha sostenuto che se altri lo fanno io no!
Forza Cecilia. Se non è oggi sarà domani !
mi spiace. con affetto un abbraccio