Se vuoi la pace, lavora per la giustizia
“Se vuoi la pace, lavora per la giustizia.
Se vuoi la pace, difendi la tua vita.
Se vuoi la pace, proclama la verità.
Se vuoi la pace, fa agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.
In una parola, se vuoi la pace, devi amare.”
(Giovanni Paolo II)
in questi giorni in cui i programmi non fanno altro che parlarci di guerra (ma solo di quella che gli altri fanno a noi!) in cui gli attentati colpiscono al cuore l’Europa e rendono più insicuro il nostro vivere quotidiano (ma gli attentati compiuti fuori dall’europa non fanno alcun rumore anche se fanno più vittime civili), non sento parlare di altro che di sicurezza, di “intelligence”, addirittura molti si spingono ad indicare come modello Israele.
Ecco: NO!
Io penso che i modelli siano da costruire ed in direzione opposta, che queste guerre (sia quelle che ci rappresentano, sia quelle di cui non si parla mai) siano il frutto di un modello sbagliato di politica estera e di sicurezza.
per intenderci… non ci salveranno i fucili, così come nel nostro piccolo non ci salveranno le telecamere (nelle strade, negli asili nido o rsa non incidono sulle cause, anzi!).
quindi ho scelto di farvi gli auguri di buona Pasqua così… con una frase di un Papa perché questo è un messaggio rivolto a tutti (urbi et orbi), ma soprattutto perché sento che solo avendo il coraggio di ripensare il modo in cui si concepisce il mondo, le relazioni e ciò è giusto o non giusto, fisiologico o meno… solo così potremo sperare in un futuro migliore che nessun muro, nessuna telecamera, nessun check point, nessuna arma ci potrà assicurare.
vi auguro, ci auguro di essere tutti ed ognuno persone capaci di amare… con la passione e a volte anche l’irruenza che solo la forza dell’amore ci può dare.
ed auguro a tutti noi che il nostro faro sia la giustizia: finché tollereremo e giustificheremo l’ingiustizia chi subisce ingiustizia busserà alla nostra porta.