Lo confesso… potrei contagiarvi!
Ogni compleanno (grazie a tutti voi che mi avete raggiunto con i vostri auguri in mille modi diversi!) è al di là di tutto una occasione di riflessione e di bilanci.
Questo anno, in particolare, la riflessione era partita prima: penso che ognuno di noi di fronte all’emergenza del Coronavirus si sia trovato a riflettere sulle scelte di vita, le priorità, le relazioni che contano e quelle che alla prova dei fatti si sono rivelate superficiali atti di cortesia e buona educazione.
Ognuno di noi credo si sia interrogato sulla nostra precarietà esistenziale di fronte al rischio, subdolo e imprevisto, di incappare nel COVID19 e di non riuscire a superarlo.
Ma la cosa su cui mi sono interrogata di più è sui diversi modi in cui le persone hanno vissuto la cd quarantena forzata, il confinamento in casa, la sospensione di molte attività e l’emergere angosciante dello spazio “vuoto”, del tempo improvvisamente disponibile.
Non ho capito il perché ma a me il tempo non è mai avanzato nemmeno in queste lunghe settimane, anzi ad un certo punto mi sono accorta che le “incombenze” stavano aumentando eccessivamente e mi sono chiesta perché per me non fosse mai possibile sperimentare la noia.
Era una domanda non formalizzata, una sorta di tarlo… poi è arrivato Tommaso che mi ha inviato questo video ed allora ho improvvisamente capito…..
…. sono un caso grave, forse irrecuperabile… e potrei contagiarvi!