piccola storia triste
“Il momento del bischero viene per tutti” dicevano i nostri nonni e nella loro saggezza popolare la sapevano lunga.
È successo così che martedì della scorsa settimana sono inciampata e caduta in bagno con conseguenze solo ad un ginocchio e ad un braccio.
Dopo la cautelativa attesa con somministrazione copiosa di ghiaccio sulle colpiture al mattino di mercoledì mi sono dovuta rassegnare e mi sono recata al pronto soccorso non riuscendo a tenere una tazza in mano o a roteare il braccio (per intenderci a portare il palmo della mano da rivolto verso il basso a rivolto verso l’alto) senza provare un forte dolore.
Vorrei soprassedere sulla lunga attesa al pronto soccorso, perché essendo un codice alto (quindi priorità bassa) sono entrata alle 10,30 ed uscita alle 19,30, ma la prima cosa interessante è che non avendo trovato frattura (dopo aver ripetuto radiografie anche comparative) la dottoressa mi propone di bloccare per pochi giorni il braccio ed usare antinfiammatori, sperando che lunedì (oggi) togliendo la stecca di gesso la cosa sia risolta.
Altrimenti – questa la conclusione della diagnosi- servirà fare ecografia o tac per valutare cose che non si vedono nella radiografia, come eventuale lesione al tendine.
Mi rassegno così a fare 5 gg di riposo quasi assoluto (quasi perché è difficile per un solo braccio bloccato permettersi il lusso di stare completamente a riposo… e poi a che pro?).
Stamani mi reco speranzosa all’ospedale, mi tolgono la stecca di gesso e poiché permane un doloretto in un punto specifico il medico diagnostica una sospetta tendinite da valutare con ecografia per poi eventualmente curare con ultrasuoni e terapia fisica con laser.
Tutto bene o quasi perché vado al cup con la richiesta e mi dicono che il primo posto utile è tra un mese esatto nel privato accreditato.
mi armo di pazienza e torno da ortopedico con una semplice domanda: cosa dovrei fare per un mese? la risposta è disarmante: con il rischio tendinite il braccio va tenuto a riposo, anzi dovrei usare un tutore ecc..
dico io: per un mese? dovrei tenere il braccio bloccato per un mese prima di sapere se è tendinite o altro? perché delle due l’una: o non è tendinite ed allora ho tenuto inutilmente il tutore e rinuncio a fare una serie di cose di fatto indebolendo la muscolatura di polso e mano (mi ha pure detto di aver scelto di non fare di nuovo la stecca in gesso perché altrimenti si blocca il gomito) oppure è tendinite (o altro) e io aspetto un mese prima di iniziare la terapia secondo il medico necessaria per risolvere il problema.
Lui alza le spalle e dice di non poter fare altro, aggiunge che l’ecografia dovrei farla vedere al mio medico di famiglia, che per inciso è specializzato in otorinolaringoiatria (!) quindi il referto del ps di chiude con un sospetto e un incanalamento diagnostico alquanto vago.
io lo so come funziona dovrei andare a fare esame a pagamento dal privato-privato, perché il meccanismo è sempre questo: rendere inefficiente il pubblico per spingerti ad acquistare prestazioni dal privato.
Ma ovviamente non ci penso proprio… parto dal presupposto che se una ecografia non può essere prevista come urgente vuol dire che non c’è urgenza, farò le cose con un po’ di “riguardo” monitorando se il braccio recupera interamente le sue funzionalità e farò gli accertamenti previsti nei tempi consentiti. Auguri a tutti e tutte noi