c’è un tempo per ogni cosa
Qualche giorno fa è arrivata una telefonata di un amico, ho provato a rispondere ma avevo poco segnale, subito dopo una telefonata di una amica, stesso gruppo di amicizie ma regione diversa.
non poteva essere un caso… mi sono spostata cercando un punto in cui la telefonata reggesse ed ho saputo ciò che non avevo ancora letto in una chat di quelle che tengono insieme tanti amici lontani nel tempo e nello spazio: improvvisamente uno di noi, Diego, non c’era più.
Non sono riuscita a dire nulla, ho risposto a monosillabi ai messaggi che continuavano ad arrivare e non ho reagito.
mi sono seduta ed ho pensato…
ho pensato a tutti i pranzi che avremmo dovuto fare
ai “sei una merda perché non mi chiami mai” detti ridendo da un lato all’altro del telefono
ai “ci si vede!” senza prendersi mai la briga di definire quando e dove
al fatto che quasi sicuramente non sarei riuscita nemmeno ad andare al funerale, al fatto che lui alla fine, forse, non se la sarebbe neppure presa tanto
ho pensato, lasciandomi attraversare da tante immagini, abbracci stritolanti e battute fatte di di voglia di stuzzicarsi perché a volte è più facile superare il pudore con lo sberleffo.
e il giorno dopo al funerale di una amica di famiglia anziana ma mai abbastanza per parenti e amici quella lettura mi ha attraversato il cuore:
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino.
Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo;
inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.
Dal libro del Qoèlet (Qo 3,1–11)
ecco….
la mia vita è piena, troppo piena al punto di non avere mai tempo
c’è sempre una urgenza, una cosa da fare
non esiste noia, è vero, e mi stupisco di chi dice di non saper cosa fare
io forse, al contrario, forse dovrei imparare a rallentare, a prendermi il tempo per assaporare la vita, per dare tempo alle cose che contano senza ammucchiarle insieme a tante cose utili e magari belle ma che non sono poi così importanti
non possiamo riuscire a fare tutto, resterà sempre qualcosa indietro, resterà sempre qualcosa di incompiuto
dobbiamo imparare a dare il giusto peso alle cose,
non serve correre, serve vivere intensamente il tempo che abbiamo e non rinviare le cose importanti
ecco… c’è un tempo per piagere e un tempo per ridere, un tempo per fare lutto e uno per danzare…
Ciao Diego